Vallarsa (Brandtal in cimbro e tedesco) è un comune della provincia di Trento, situato nella valle omonima, scavata dalle acque del fiume Leno che si insinua tra il gruppo montuoso della Carega e quello del Pasubio. In merito all'origine del toponimo, si registrano diverse teorie: secondo alcuni, infatti, deriverebbe da "valle arsa" col significato o di "valle sempre asciutta" oppure "arsa" (dalla grande quantità di legno bruciata per produrre carbone); secondo altri, invece, deriverebbe dal cimbro "vallis arsium" (valle incassata).
E' composto da numerosissime frazioni e l'epoca di fondazione delle più antiche risalirebbe al XIII secolo quando Giacomo Castelbarco favori l'immigrazione di coloni tedeschi; nel XV secolo cadde sotto il dominio della Serenissima che riconobbe agli abitanti gli stessi privilegi già concessi loro dai Castelbarco.
Nel corso della I Guerra Mondiale la popolazione fu evacuata e le truppe austriache costruirono fortini per il controllo dei confini.
Siti di interesse:
- la parrocchia di San Vigilio, già ricordata nel 1470 e ricostruita nel XVIII secolo; presenta uno slanciato campanile con cupola a pera e, all'interno, altari marmorei e tele di fattura veneta;
- la parrocchiale della Natività a Valmorbia (1885);
- la Chiesa di San Giuseppe ad Albaredo (1652);
- la Chiesa di San Floriano a Riva (XVIII secolo);
- la cappella della Madonna del Carmine, a Staineri, risalente al 1600.
- il vicino Eremo di San Colombano, situato nel comune di Trambileno, a strapiombo sul fiume Leno, raggiungibile a piedi dopo aver percorso un breve sentiero con 120 scalini realizzati nella roccia. Protetto dalle intemperie da un tetto naturale di roccia è dedicato al Santo che, secondo la leggenda, in veste di giovane cavaliere uccise il drago che provocava la morte di bambini battezzati nelle acque del sottostante torrente Leno. L'Eremo sembra essere stato abitato sin dal 753; la data di costruzione della chiesetta e dell'annesso romitorio risale al X secolo.
- il Forte di Valmorbia e le trincee di Matassone;
- l'Ossario del Pasubio, realizzato a forma di faro ed inaugurato nel 1926, conserva i resti di oltre 13.000 corpi di soldati italiani ed austriaci morti sul fronte durante la I Guerra Mondiale;
- il Museo della Civiltà Contadina della Vallarsa, che raccoglie numerosi oggetti della vita quotidiana, del lavoro agricolo ed artigianale di un tempo.
- il Sentiero della Pace.