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Mori

Descrizione

Situato tra il lago di Garda e la Valle dell'Adige, Mori (Moor in Tirol in tedesco) è una cittadina della provincia di Trento, abitata - come, del resto, l'intera valle del Càmeras - sin dalle epoche preistoriche, in quanto snodo cruciale per i collegamenti tra la regione atesina e quella gardesana.
Cospicui e rilevanti sono i ritrovamenti portati alla luce in zona, databili dal Neolitico all'Età del Bronzo. Ai Celti seguirono i Romani. Il borgo, tuttavia, appare menzionato per la prima volta nell'anno 845; nel corso del Medioevo fu dapprima soggetta ai Castelbarco ed, in seguito, a Venezia. Assunse un ruolo commerciale di gran rilievo, confermato dalle molteplici attività imprenditoriali intraprese sin dal XVIII secolo.
Il toponimo deriverebbe dal gelso ("morus alba", pianta produttrice delle more), in quanto sin dal XV secolo era attivo l'allevamento di bachi da seta che, per l'appunto, si cibano di foglie di gelso.
E' noto per la produzione di eccellenti vini come il Merlot, il Cabernet, il Marzemino ed il Casteler.
Siti di interesse:
- i siti preistorici di Corno, Caverna del Colombo e Castelliere di Monte Albano;
- la Chiesa arcipretale di Santo Stefano, risalente al XII secolo ed ampliata e rimaneggiata nei secoli successivi. E' affiancata da un campanile a cuspide ghibellina in cotto veronese, a due ordini di bifore romaniche.
- il Santuario di Montalbano, dedicato all'Annunziata, si contraddistingue per il campanile a cuspide e l'ampio orologio ; all'interno possono essere ammirate pregevoli tele seicentesche di Gasparantonio Cavalcabò.
- la piccola Chiesa dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano, nella frazione di Varano, risalente al 1537;
- l'antica Chiesa di Sant'Agata a Nomesino, di impianto romanico, affiancata da un campanile con tetto piramidale sormontato da una croce in ferro.
- la Chiesa della frazione di Besagno, presso cui sono conservate due iscrizioni del IX secolo;
- la Chiesa di San Felice, nella frazione omonima, ricostruita nel 1585;
- i ruderi della Chiesa di San Zeno, nella frazione di Sano;
- i ruderi della Chiesa romanica di San Biagio (XI secolo);
- i ruderi del castello medievale di Castelgresta;
- i ruderi del castello di Nomesino, distrutto dai Veneziani nel 1439;
- la strada ferrata;
- la pista ciclabile che conduce fino al Lago di Garda;
- le trincee costruite dall'esercito austriaco durante la I Guerra Mondiale sull'altura del Nagià Grom;
- gli splendidi palazzi settecenteschi del centro storico (Delaiti, Salvadori e Salvotti).

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