Sul toponimo non c'è concordia: per alcuni potrebbe derivare dal nome latino di persona "Turnius", mentre per altri dalla parola dialettale "torno", (altura). Antico borgo sparso, composto da 22 piccole frazioni, situato nella Valle del Cervino, Torgnon si è aperto al turismo tutto l'anno grazie alla presenza di strutture moderne e funzionali. Nel corso della buona stagione ci si può dedicare ad escursioni, gite a cavallo o in mountain bike. In inverno si ha a disposizione un vasto comprensorio sciistico, piste di discesa e piste da fondo.
Il rinvenimento a Chatè e Chatrian di insediamenti protostorici dimostra che Torgnon era abitato già in epoche remote. Durante il Medioevo fece parte della Signoria dei Cly, i cui possedimenti spaziavano al di là delle Alpi fino a Sion. Nel corso del dominio di Pierre de Cly il feudo fu conquistato dai Savoia che lo detennero per due secoli, fino al 1550, anno in cui fu ceduto alla famiglia Moralis, passò poi ai Fabri, ai Roncas ed ai Bergera. Questi ultimi rinunciarono ad ogni diritto sul feudo nel 1750.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di San Martino, edificata nel 1868, si presenta in stile neogotico, ha tre navate. Degno di rilievo è il grande crocifisso cinquecentesco, probabilmente di scuola tedesca, che pende dalla volta della navata centrale e colpisce per la grande drammaticità e per le dimensioni.
Nella cappella dell'Annunciazione la volta è decorata da dipinti della seconda metà del XIX secolo raffiguranti storie della vita di Maria alternate a figure di santi.
Il Museo di arte sacra, allestito in chiesa, nella cappella dell'Immacolata Concezione, conserva un Cristo risalente alla metà del Trecento, un San Giacomo della metà del Quattrocento, un santo del XIV secolo, una Madonna con Bambino ed i Santi Giacomo e Martino, opere di scuola tedesca.
Le cappelle e gli oratori sparsi nel territorio comunale.
Il complesso ecomuseale nella frazione di Triatel si trova a circa un chilometro e mezzo da Torgnon e si può raggiungere a piedi, lungo il percorso è possibile godere di uno splendido panorama sulla Valtournenche. E'composto da un raccard a schiera, una grange ed un grenier costruiti tra il 1462 ed il 1700. Il raccard, realizzato con tronchi di larice, poggiati su pilotis di legno e pietra, era usato per la conservazione delle scorte di cereali e fieno. Oggi è sede di una mostra permanente che, con l'ausilio di testi e disegni, consente di ricostruire la storia del villaggio. La grange era utilizzata per la battitura del grano, il grenier, edificato su un basamento in pietra, era usato per conservare le provviste. Poco distante, sul torrente Petit Monde, si trova l'antico mulino.