A metà strada tra Merano e Passo Resia, Silandro (Schlanders in tedesco, Solaneres in ladino) è il principale centro della Val Venosta, in provincia di Bolzano.
Il toponimo, probabilmente d'origine indogermanica, nato come Slanderes nel XII secolo per poi modificarsi in Schlanders, deriva molto probabilmente dalla radice "sal" (pascolo).
Dopo essere stato centro del perseguitato movimento anabattista intorno alla metà del '500, Silandro si è difeso dall'invasione bavarese e francese, rispettivamente nel primo e nel tardo '700, grazie all'azione dei suoi Schützen, i "bersaglieri delle Alpi". Oggetto dell'inquadramento amministrativo fascista nel 1923, che ne ha fatto una sottoprefettura, è divento sede del comune nel 1928.
Il paese, trovandosi adagiato in una piccola valle soleggiata, circondata da frutteti, vigneti e boschi, gode di un clima mite e asciutto per buona parte dell'anno che valorizzano appieno la sua ricca offerta turistica. Gli amanti delle escursioni potranno percorrere, a piedi o in mountain bike , i circa 80 km di sentieri ed itinerari, ben tenuti e posti a diverse altitudini, in grado di soddisfare ogni esigenza; è possibile, inoltre, praticare il trekking lungo la famosa via Claudia Augusta o esplorare le stupende cime che si ergono tutt'intorno per ammirare magnifici panorami.
Per coloro che intendono la vacanza come assoluto riposo e relax, invece, c'è un'ampia possibilità di scelta: fare tranquille passeggiate lungo le rogge, attraverso i bellissimi frutteti o lungo i vecchi canali di irrigazione, scoprire usanze tipiche altoatesine qui ancora molto vive e sentite, fare qualche acquisto presso gli eleganti negozi, grazie all'isola pedonale istituita nelle vie centrali del paese; oppure dedicarsi ai piaceri della tavola presso le accoglienti locande e i ristoranti tipici. E poi anche scegliere fra concerti, feste, visite guidate in carrozza ai frutteti (con l'eccellenza della coltivazione delle mele), ai vecchi mulini, ai tradizionali masi; il giovedì, infine, c'è il mercato settimanale dove poter comprare a buon prezzo le specialità locali.
Molti i siti d'interesse storico e artistico:
- la chiesa parrocchiale di Maria Assunta, più volte ricostruita e restaurata, coi suoi magnifici affreschi settecenteschi e il campanile più alto del Tirolo (ben 97 metri);
- la chiesetta romanica di Sant'Egidio a Corces. Da vedere il piccolo candido campanile e gli affreschi del secolo XIII, tra i quali uno che rappresenta San Cristoforo, da lungo tempo meta di pellegrinaggio per le donne che domandavano al santo la fertilità;
- i ruderi della Chiesetta "Jörgenkirchlein", i resti delle mura di cinta, e numerose costruzioni rurali di antica tradizione, ma ancora ben conservate, nella frazione di Corces;
- la Chiesa parrocchiale di San Martino, nella quale si trovano un magnifico altare barocco con un bel trittico del '400 e un tabernacolo risalente al'800;
- la Chiesa "Spitalkirche", una costruzione in stile gotico risalente al XV secolo, ma ricostruita e dotata di una torre a punta nel 1514, dopo un incendio; da vedere gli affreschi dedicati alla Santissima Trinità;
- la Chiesa e il convento dei Frati Cappuccini. Merita di essere segnalata la biblioteca conventuale fondata nel 1648. Essa comprende 2864 opere, tra cui non mancano autentiche rarità per bibliofili: alcuni tomi dedicati alla pastorale patibolare, ossia al rito dell'accompagnamento al patibolo dei condannati a morte, e scritti antisemiti e antiprotestanti, nonché dedicati agli esorcismi e alla persecuzione della stregoneria;
- il Castello Schlandersburg, costruito nel 1600. Di gran pregio sono il cortile a due piani, le bellissime finestre a griglia, il portale, le stemmi e il meridiano;
il parco nazionale Avimundus, interamente dedicato all'affascinante mondo degli uccelli. Cattura l'interesse di grandi e piccini la collezione di 150 esemplari imbalsamati e catalogati. A disposizione dei visitatori vi sono inoltre: una piccola ma ben fornita biblioteca ed una interessante raccolta di video sugli uccelli e le aree protette.