L'Aquila è situata in una conca lungo le sponde del fiume Aterno, chiusa, da un lato, dal massiccio del Gran Sasso e, dall'altro, dal Velino Silente. La fondazione della città fu programmata dall'mperatore Federico II di Svevia nel 1245; i numerosi castelli sparsi sui pendii circostanti la nuova città, a poco a poco edificarono case, chiese, fontane e piazze, creando il primo nucleo dell'Aquila, nome derivante dalle numerose sorgenti d'acqua che nascevano in loco e che poi alimentarono la Fontana delle 99 Cannelle alla Rivera. Nel 1254 la città fu ufficialmente riconosciuta da Corrado IV e, dopo la dstruzione ad opera di Manfredi nel 1259 fu Carlo D'Angiò a dare nuovo impulso alla ricostruzione.
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è la più importante chiesa romanica della città de L'Aquila. Fatta costruire nel 1287 per volontà dell' Eremita Pietro del Morrone, che vi fu incoronato papa il 29 agosto del 1294, risente fortemente dell' architettura romano-gotica abruzzese per il prevalere dei piani, soprattutto nella facciata unitaria ed imponente che costituisce la vera sostanza monumentale di tutto l' edificio.
Anche se la facciata è in stile neoclassico, il Duomo di San Massimo risale al Duecento; è caratterizzato da due imponenti torri campanarie poste sui lati ed un portale d'ingresso sormontato da un frontone triangolare sostenuto da quattro colonne. All'interno è custodito un sarcofago paleocristiano.
La fontana delle 99 cannelle, progettata nel 1272 dall'architetto Tancredi da Pentima, è composta da due vasche e da 99 maschere di pietra tutte diverse, ognuna con una cannella da cui fuoriesce l'acqua. Secondo la tradizione, questi 99 mascheroni rappresentano i signori, appartenenti ai 99 castelli adunati da Federico II, che fondarono la città.
La Basilica di San Bernardino fu costruita dai discepoli del santo senese nel 1454 in stile rinascimentale, con una facciata ripartita in tre ordini con differenti stili decorativi: dorico al primo, ionico al secondo e corinzio al terzo. E' divisa in tre navate e quella centrale presenta un pregevole soffitto a cassettoni lignei, intagliati, dipinti e dorati.
Interessanti da un punto di vista archeologico sono, inoltre, i resti dell'insediamento sabino di Amiternum, nonché le catacombe di San Vittorino.