Piccolo comune della provincia di Trento, situato sull'altopiano morenico di Lomaso, Fiavè nasce dalla fusione dei tre nuclei medievali di Sabadini, Piazza e Sotratori.
Il rinvenimento di resti palafitticoli, risalenti al 2300 a.C., presso il biotipo della Torbiera di Fiavè, consente di affermare con assoluta certezza che l'area in questione fu abitata dall'uomo sin dall'Età del Bronzo; cimeli di epoca gallica e romana, invece, comprovano il passaggio e lo stanziamento in loco dei galli, prima, e dei Romani, poi. Durante la dominazione romana appartenne al municipio di Brescia, appartenenza che si protrasse fino all'Alto Medioevo, quando passò sotto la sfera di influenza dell'area del Garda. Il comune si dotò di un proprio codice di leggi (c.d. regola) già nel 1458.
E' la meta ideale per gli amanti del trekking e delle lunghe passeggiate all'aria aperta, delle escursioni lungo i sentieri montani nonché della pesca sportiva, per la presenza di un laghetto.
Siti di interesse:
- i resti del villaggio palafitticolo, risalente al 2300 a.C. e dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità nel 2011. Situato nel biotipo della Torbiera di Fiavè, rappresenta una ricca ed importantissima testimonianza delle usanze preistoriche dell'Età del Bronzo. I primi scavi sistematici furono intrapresi già nell'Ottocento.
- la Chiesa di Sant'Antonio Abate, a Stumiaga, citata già nel 1482;
- la Chiesa di San Biagio, a Favrio, risalente al XVI secolo;
- la Chiesa dei Santi fabiano e Sebastiano, costruita nel 1885 in sostituzione della preesistente chiesa del Cinquecento;
- le chiesette di san Zenone e San Rocco;
- il Palazzo dei Conti d'Arco;
- il Palazzo Levri;
- il castel Campo, di origini medievali;
- le pittoresche abitazioni in tipico stile rurale delle Giudicarie Esteriori.