Importante centro della provincia di Torino, situato sulle ultime propaggini del Monferrato, a brevissima distanza dal capoluogo di regione, Chieri fu abitata dall'uomo sin dalle epoche più remote, come attestano numerosi ritrovamenti risalenti all'Età del Bronzo e alla prima Età del Ferro; successivamente l'area fu occupata dai Liguri (sono ancora ben visibili le tracce di un insediamento fortificato nei pressi della collina di San Giorgio) e dai Romani. Ed infatti, l'antico toponimo di "Carrea Potentia", tramandatoci da Plinio il Vecchio nell'"Historia Naturalis" altro non è che l'unione di un termine romano (potentia) ed uno ligure di derivazione celtica ("kari", ossia "sasso" e, quindi, per estensione "villaggio fortificato").
In epoca longobarda Chieri perse progressivamente importanza, fino a diventare un piccolo centro di campagna. Nei primi anni dopo il Mille, Landolfo, vescovo di Torino, intraprese una massiccia attività di profonda trasformazione del borgo, dotandolo di una nuova cinta muraria, di un castello ed una torre di avvistamento e di una nuova chiesa dedicata a Santa Maria, in sostituzione della vecchia chiesa paleocristiana in rovina. Nel 1046 entrò a far parte dei domini sabaudi e di lì a poco si dotò di propri statuti e magistrati. Concesso in feudo al conte Guido di Biandrate dall'imperatore Federico Barbarossa, la città, anche grazie all'appoggio di Asti, riuscì ben presto a liberarsi dal giogo del feudalesimo. Per lungo tempo rimase sotto il controllo dei vescovi di Torino, alternando, nel corso dei secoli, momenti di grande espansione territoriale e prosperità economica a momenti decisamente bui.
Siti di interesse:
- la Collegiata di Santa Maria della Scala, le cui origini si fanno risalire al 1037, ossia al periodo del vescovo Landolfo. Attualmente presenta un'imponente facciata gotica, mentre dell'originaria struttura rimane la cripta. Caratteristico è il portone principale sormontato da una ghimberga ed elementi decorativi a vegetali di derivazione francese. All'interno della chiesa si possono ammirare affreschi del XV secolo, nonché opere pittoriche del XVII e XVI secolo ed, in particolare, l'antica Cappella Gallieri che ospita una preziosa raccolta di reliquiari dal XII al XIX secolo.
- il Battistero romanico, con un ciclo di affreschi del XV secolo. Sotto la costruzione scavi archeologici hanno portato alla luce otto tombe "a cappuccina" e, ad un livello inferiore, alcuni muri attribuiti ad un edificio di epoca romana.
- la Chiesa di San Domenico, intrapresa nella prima metà del XIV secolo e rimaneggiata nei secoli successivi. E' caratterizzato da una facciata in stile gotico ed all'interno sono custodite tele del Moncalvo ed una pregevole Madonna del Latte;
- la Cappella dell'Ospedale di Santa Croce dei Cavalieri di Malta, edificata nel 1412;
- la Chiesa di Sant'Antonio, realizzta sui resti di una chiesa preesistente nel XVIII secolo, su progetto di Filippo Juvarra;
- la Chiesa di San Bernardino, con la splendida facciata neoclassica di Mario Ludovico Quarini
- il Santuario dell'Annunziata, al cui interno è custodito un affresco tardo quattrocentesco, cui venivano un tempo attribuiti poteri taumaturgici;
- l'ex Monastero di Santa Chiara, attualmente sede del Museo del Tessile;
- la Chiesa di San Giorgio, con facciata settecentesca, opera del Vittone;
- la Chiesa di San Guglielmo, la cui struttura quattrocentesca fu fortemente rimaneggiata nel XVIII secolo. Gli arredi dell'altare maggiore furono realizzati dall'intagliatore Giuseppe Antonio Riva.
- la Chiesa di San Filippo Neri, il cui interno è ricco di marmi rossi e neri, stucchi e dorature, nonché opere dell'intagliatore Riva.
- la Chiesa di Santa Margherita;
- il ghetto ebraico;
- il Bastione della Mina (XVI secolo);
- i numerosi palazzi nobili.