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Carovilli

Descrizione

Il toponimo è stato oggetto nel tempo di numerose interpretazioni: è probabile che derivi dall'antroponimo latino Carvilius, nome di un console romano impegnato nelle guerre sannitiche. Comune in provincia di Isernia, situato ad 860 metri sul livello del mare, tra tre monti (Coste, Ingitte e Ferrante), è costituito da un grumo di case che spicca nel verde creando uno scenario estremamente suggestivo. È noto per la produzione di tartufi. Nel territorio comunale, attraversato dal fiume Trigno, è compresa l'Oasi di Colle Arso con un bosco di cerri ed abeti bianchi che rappresenta l'habitat ideale per la sua ricca fauna, alcune sorgenti e ben due antichi tratturi. Tra le frazioni, a soli due chilometri dal capoluogo, si distingue il borgo di Castiglione di Carovilli. L'economia cittadina è fondata prevalentemente sulla lavorazione del latte, attività che ha dato notorietà al paese, nonché sull'artigianato che spazia dalla lavorazione della pietra, del legno e del vimini alla produzione di merletti e di oggetti d'oro.
Sfortunatamente nulla si conosce di preciso circa le origini del centro: un incendio, sul principio del XIX secolo, distrusse gran parte degli archivi del comune. Ci soccorrono le tracce lasciate in questi luoghi dai primi uomini che abitarono la zona nei periodi Neolitico e Paleolitico e dai Sanniti che ivi costruirono possenti mura difensive. È certo che in epoca medievale Carovilli fu feudo dei Borrello e nei primi anni del XVIII secolo divenne dominio del duca di Pescolanciano, rimanendo ai suoi discendenti fino alla scomparsa del feudalesimo.

Da vedere:

La chiesa di Santa Maria Assunta, fondata nel X secolo, presenta una facciata classicheggiante sormontata da un timpano. L'edificio, a tre navate, è affiancato da un massiccio campanile a base quadrata suddiviso in più piani e sormontato da una cuspide piramidale. Custodisce le reliquie del patrono, un battistero risalente al XVII secolo, statue in legno, tele, acquasantiere in stile romanico di epoca compresa tra il Cinquecento ed il Settecento, un altare settecentesco ed un organo di fine Ottocento.
La chiesa di San Nicola sul Colle.
La chiesa di San Domenico.
La chiesa del Carmelo.
La casa di Santo Stefano del Lupo, patrono del paese.
I ruderi del convento di San Pietro del Tasso.
I resti delle mura megalitiche.
La Torre dell'Orologio.
Il tempio sannitico.

Mappa

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