Quarto capoluogo più alto d'Italia, dopo Enna, Potenza e L'Aquila, Campobasso nacque come insediamento sannita, successivamente passato sotto il controllo romano. Il toponimo compare per la prima volta, nella forma "Campibassi", in un documento del IX secolo e pare derivi dalla particolare posizione della città (campus detto bassus in rapporto ad una località più elevata: etimologia che corrisponde alla posizione dell'abitato rispetto al castello che domina).
Campobasso iniziò ad avere importanza nel periodo longobardo. Sotto i Normanni divenne capitale della contea: il conte Ugo II di Molise vi stabilì la sua dimora. Nel Cinquecento passò ai Gonzaga che la tennero in feudo fino al 1638, quando fu venduta ad Ottavio Vitagliano che l'anno successivo la cedette a Giambattista Carafa, ai cui discendenti rimase fino al 1742 quando si riscattò versando oltre 100.000 ducati.
Domina la città di Campobasso il Castello Monforte, monumento nazionale realizzato nel 1459 su una preesistente struttura di origine longobarda o normanna. L'edificio rientra in un sistema più complesso di mura e torri, che lo stesso Cola Monforte rinforzò ed ampliò lungo le pendici del monte, fino ad inglobare, con una seconda cerchia, il centro abitato che si sviluppa a sud-est
La Cattedrale della Santissima Trinità, costruita nel 1504 e più volte rimaneggiata, è la chiesa più rappresentativa della città di Campobasso. La facciata è in tipico stile neoclassico con pronao e frontone triangolare; l'interno è diviso in tre ampie navate con due grandi cappelle laterali ed un elegante baldacchino sostenuto da colonne corinzie sovrastante l'altare maggiore.
La Chiesa di San Bartolomeo (XIII secolo) è situata nella parte alta delle pendici del colle Monforte. La facciata, di grossi conci squadrati, ha come elemento particolarmente significativo il portale ornato di portico con colonne fra due arcate cieche ed un Cristo benedicente nella lunetta che sormonta il portale.
Come la vicina Chiesa di San Bartolomeo, posta leggermente più a valle, la Chiesa di San Giorgio si trova nella parte alta della città; in stile romanico a pietra viva, è divisa in tre navate con bel portale preceduto da quattro gradini ed una lunetta realizzata con un blocco monolitico raffigurante l'agnello crucifero con foglie e tralci intrecciati.
La Chiesa di Sant'Antonio Abate sorge nell'omonimo quartiere di Campobasso, al di fuori della seconda cerchia di mura che Cola di Monforte, nel 1458. Realizzata nel XVI secolo, l'interno, semplice dal punto di vista architettonico, conserva una molteplicità di opere d'arte di particolare rilevanza: dagli affreschi, di poco noti artisti di scuola napoletana, che si susseguono nella parte alta delle pareti, alla serie degli altari nei quali confluiscono la perizia degli artigiani locali nella carpenteria lignea.
Menzioniamo, ancora, Il Convitto Nazionale Mario Pagano (1879), l'edificio della Banca d'Italia (1925), Palazzo San Giorgio (1874), la settecentesca Villa De Capua ed il Teatro Savoia, realizzato negli anni Venti del 1900.