Sul toponimo non c'è concordia: tra le teorie più credibili va citata sia quella che lo fa derivare dal nobile longobardo Amoroso, un tempo proprietario di terreni in questi luoghi, e sia quella che lo trae dal latino con il significato di eroso dal fiume, probabilmente per la presenza di due fiumi sul territorio. Comune in provincia di Benevento, sorge su un colle in prossimità del punto in cui i fiumi Calore e Volturno si incontrano.
Circa le origini del centro non sono pervenute ai nostri giorni sufficienti notizie, probabilmente la sua fondazione risale alla fine del IX secolo. Amorosi appare citato per la prima volta in un testo risalente al 1100 circa. La vicinanza a Telese consente di ipotizzare che fu legato a questa antica cittadina e che ne ha condiviso le sorti. Fu colonia romana e gastaldato longobardo. Nel XV secolo era un castello, castrum Amorusii, che appartenne a Giovan Battista Gaetani. Nel corso dei secoli divenne feudo di diverse famiglie nobiliari del Sud Italia. Fu venduto a Donna Francesca Siscar che lo concesse in dote alla figlia andata in sposa ad un Caracciolo. Vi dimorò per un giorno, nel 1724, Carlo di Borbone, il futuro Carlo III di Napoli.
Da vedere:
La chiesa di San Michele Arcangelo, di epoca settecentesca, presenta una facciata estremamente ricca suddivisa in due parti e delimitata da decori, colonnine e cornici. È sormontata da un timpano ed affiancata da un alto campanile a base quadrata diviso in tre quadranti da cornici orizzontali che corrono lungo i quattro lati e sormontato da un cupolotto maiolicato. Conserva al suo interno un antico pulpito in legno, numerose statue e tele di pregio.
La cappella di San Giuseppe.
Palazzo Piscitelli.
Palazzo Maturi con annessa la cappella di San Giuseppe.
Palazzo Salvione-Parente.
Palazzo Giaquinto.