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Roccavione

Descrizione

Il toponimo attuale risale al XII secolo e si riferisce alla rocca che sovrasta il paese. Comune montano in provincia di Cuneo, situato a pochi chilometri dal capoluogo, nel punto pianeggiante in cui si incontrano le valli dei torrenti Gesso e Vermenagna, a poca distanza da Valdieri e Robilante, il territorio comunale di Roccavione è composto da diverse frazioni ed è caratterizzato dalla presenza di un'altura, chiamata di San Sudario, sulla quale si trovano i resti di un'antica torre che domina sull'abitato. È circondato a monte da boschi di castagni e a valle da prati. La zona è caratterizzata da una fauna particolarmente varia e da molti tipi di fiori. Numerose sono le occasioni per dedicarsi al trekking: alla volta dei borghi abbandonati caratterizzati da tipiche costruzioni in pietra, del castello nei pressi del Bec d'Arnostia, del Bec Berciassa, sede di un insediamento dell'Età del Ferro e per divertirsi con il free climbing presso la palestra di roccia, nota come Bec di Porte. È conosciuto come il paese delle meridiane
La prima notizia documentata risale al 1041: il paese viene citato in un diploma dell'imperatore Enrico III in cui figura alle dipendenze del monastero di Pedona. Nella seconda metà del XII secolo era governato da feudatari legati al Marchese di Saluzzo e alla fine di quel secolo passò al Marchese di Monferrato che lo concesse a Bonifacio, figlio di Manfredo di Saluzzo. Nei primi anni del XIV secolo divenne distretto di Cuneo e successivamente, sotto i Savoia, fu concesso ai Marchesi di Ceva.

Da vedere:

La chiesa di Santa Croce in stile barocco fu citata in un documento della seconda metà del Cinquecento. Costruita su un preesistente lazzaretto, fu abbattuta e ricostruita, sacrestia e campanile furono edificati in tempi successivi nel corso del XVIII secolo. Presenta pianta a croce greca, un coro molto ampio ed affreschi risalenti al 1788 di Giovenale Bongiovanni da Pianfei
La chiesa parrocchiale della Visitazione della Beata Vergine di cui abbiamo notizie documentate risalenti già al 1583.
La cappella dei Santi Rocco e Biagio di origini cinquecentesche.
La cappella dell'Assunta risalente ai primi anni del Seicento sul luogo in cui sorgeva un edificio sacro preesistente.
La cappella di San Dalmazzo del Settecento per ricordare il luogo in cui fu martirizzato il santo, segnalato fino a quel momento da un pilone seicentesco.
La cappella dei Santi Bernardo e Marco edificata probabilmente nel 1681, anno della canonizzazione di San Bernardo.
La cappella di San Michele attestata in un documento nel 1345, fu restaurata nella seconda metà del Seicento.
La cappella di San Lorenzo in frazione Brignola è ricordata in un documento del Seicento.
I ruderi del castello risalente all'XI secolo.
Il Museo del Vecchio Mulino.

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