Il toponimo è composto da ponte e Boset che potrebbe derivare dal piemontese "boza" (stagno). Comune situato a 780 metri di altitudine, sul versante sinistro della Valle di Champorcher, ai confini con il Piemonte, nei pressi del torrente Ayasse, che scorre attraverso una gola impervia e ricca di scorci suggestivi, Pont Boset è circondato da boschi ricchi di castagne e frutti di bosco e composto da molte piccole frazioni caratterizzate dalla presenza delle tipiche abitazioni valdostane costruite in legno e pietra. Presso l'abitato sono ancora visibili le tracce delle antiche fonderie sorte nel Seicento ed appartenenti al conte Nicole di Bard.
Pontboset, come del resto la Valle di Champorcher, appartenne dall' XI secolo ai signori di Bard. Successivamente fu sottoposto in parte alla giurisdizione diretta dei Savoia, in parte a signori di Pont Saint Martin. Nel 1682 il feudo passò ai nobili Freydoz. Durante il Medioevo fu possedimento dei Baroni di Champorcher.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale dedicata a San Grato sembra che sia stata edificata nel 1625. Posta in posizione predominante, si trova sul luogo in cui sorgeva una preesistente cappella. Presenta una navata con volta a botte e a cupola.
La cappella del Gom o Gond, situata all'ingresso del paese, fu costruita nel 1727. E'dedicata allo sposalizio di Maria Vergine. Presenta una facciata decorata, ugualmente affrescato è il suo interno, un altare ricco di fregi ospitante nelle nicchie laterali le statue di San Gioacchino e Sant'Anna, al centro la statua raffigurante la Madonna.
Il Santuario del Retempio.
I caratteristici ponti in pietra costruiti nel XVII secolo e situati a valle dell'abitato.