Lavis è un'importante centro agricolo e commerciale della provincia di Trento, sviluppatosi inizialmente attorno al torrente Avisio e, successivamente, nel corso degli anni Sessanta del Novecento, nella piana ad ovest della statale del Brennero.
Il ritrovamento di monete di epoca romana e di necropoli barbariche attesta che l'area fu abitata dall'uomo sin dai tempi più antichi; punto di passaggio di uomini e merci a causa delle difficili condizioni in cui spesso versava la Valle dell'Adige, nel corso del XIII secolo Lavis divenne famoso anche perché situato al confine tra la Contea del Tirolo ed il Principato Vescovile di Trento, tanto da essere spesso considerato come la frontiera tra il mondo latino e quello tedesco. Divenne, nel corso dei secoli, uno dei ponti fluviali più importanti della zona, specializzato soprattutto nel commercio di legname, favorendo, così, il sorgere di attività connesse, come mulini, segherie e concerie, oltre ad un fiorente dazio.
L'antico nucleo della cittadina, nato attorno alle pendici della collina del Paion e caratterizzato da strette stradine, chiamate "pristoi", si è andato, poi, ampliando nel corso dei secoli, specie nella seconda metà del XX secolo, giungendo ai confini con la vicina città di Trento, diventandone grosso comune di periferia.
Siti di interesse:
- la Chiesa di Sant'Udalrico, di origini quattrocentesche, realizzata su una preesistente struttura del Duecento, si presenta ora in un imponente stile barocco, ricca di stucchi e dipinti raffiguranti scene di vita del vescovo tedesco, cui è intitolata la chiesa;
- i Ciucioi, giardino pensile di gusto romantico, costruito nel 1860 sulla parete rocciosa del Dos Paion;
- la Chiesetta barocca di San Giovanni Nepomuceno;
- Casa Schuldhaus, dal fastoso portale bugnato.