Situato nella porzione più a valle della sponda destra della Val di Cembra, Giovo è un comune della provincia di Trento, composto da otto frazioni, tutte adagiate su una soleggiata terrazza glaciale.
Il toponimo sembra derivare da "Iuvum" o "Zuvum" (passo, valico di montagna).
Il borgo viene menzionato per la prima volta nell'anno 1004, quando, in occasione della discesa in Italia dell'imperatore Enrico II, in viaggio verso Pavia, fece sosta a Trento e qui, aiutato dal Vescovo di Trento ad aggirare Arduino d'Ivrea, lo premiò con alcuni possedimenti, tra cui "l'area di Giovo".
Di proprietà del Principe-Vescovo di Trento fino alla soppressione degli ordini da parte di Napoleone, oggi è una rinomata località turistica, immersa in bucolico paesaggio naturale, fatto di terrazzamenti coltivati a viti, da cui si ricavano pregiati vini.
Interessanti sono anche le escursioni che possono essere intraprese a piedi o a cavallo, lungo i sentieri montani.
Siti di interesse:
- il Roccolo del Sauch, antichissimo sistema per la cattura degli uccelli, proibito dal 1968 ed ora diventato centro didattico e di osservazione.
- la Torre del castello della Rosa, risalente al XIII-XIV secolo, ciò che rimane dell'antica residenza fortificata appartenuta ai signori di Giovi;
- la Chiesetta votiva di San Floriano, realizzata su un castelliere preistorico in cui sono stati rinvenuti anche resti di epoca romana, presenta una facciata a capanna con portale gotico asimmetrico;
- la settecentesca Chiesa di Santa Maria Assunta, in stile tardo-barocco, dalle forme solenni ed affiancata da un campanile dalla caratteristica volta a pera;
- la settecentesca Chiesa di Sant'Antonio, in origine dedicata alla Madonna dell'Aiuto;
- la Chiesa di San Giorgio, già ricordata come luogo di romitaggio nel 1369.