Il toponimo per alcuni deriverebbe dall'antroponimo latino "Gallus" (probabilmente in ricordo di Trebonio Gallo che fu capo di una colonia romana), per altri dalla radice germanica "Wal" (fuoco, per la presenza di vulcani). Comune in provincia di Caserta, situato sul versante occidentale del vulcano spento di Roccamonfina, sulla pianura del fiume Garigliano, l'abitato di Galluccio non è unico, ma si distinguono, oltre al centro principale sviluppatosi intorno alla fortezza, diversi agglomerati posti in pianura. I terreni della zona, resi particolarmente fertili e ricchi di sostanze minerali dai depositi lavici, producono vini straordinariamente pregiati, come l'Aglianico e la Falanghina.
Le tracce rinvenute consentono di affermare che l'area in cui sorge Galluccio sia stata abitata sin dal Paleolitico. Vi si stabilirono gli Aurunchi, successivamente sconfitti dai Romani che la colonizzarono. Caduto l'Impero romano, i territori furono preda dei Saraceni nel corso del X secolo. Liberatisi dagli invasori, i Principi di Capua edificarono su un'altura una fortezza: i loro discendenti assunsero il nome di Galluccio e governarono fin al 1480. Nel 1504 il feudo fu concesso a Consalvo di Cordova. Fu venduto alla contessa Spinelli e rimase di sua proprietà fin quando, nel 1598, passò ai Carafa prima ed ai Velluti poi. Nella prima metà del XVIII secolo a Galluccio si scontrarono le truppe austriache e quelle spagnole del re Carlo III di Borbone.
Da vedere:
La collegiata di Santo Stefano, edificata nel Seicento, possiede un bellissimo soffitto a cassettoni con una tela seicentesca del Cestari, presenta un campanile di epoca anteriore suddiviso in quattro piani delimitati da una cornice che segue tutto il perimetro dell'edificio. Ogni piano, più basso via via che si sale in cima, è interrotto da finestre ogivali, sul tutto domina una cuspide piramidale.
La chiesa di Santa Maria del Trionfo, situata nella frazione di Sipicciano, ha una facciata semplice, un'unica navata e due cappelle laterali, il campanile presenta una struttura singolarissima: per metà è a base quadrata e per l'altra metà cilindrico con cuspide in cima. Conserva un polittico del XVI secolo.
La chiesa dell'Annunziata di epoca romanica, risalente al XV secolo, presenta una sola navata.
La chiesa di San Nicola si sviluppa su due corpi diversi.
La chiesa di San Bartolomeo.