Carovigno si erge su una collina a 25 km a nord dal capoluogo di provincia Brindisi. Il territorio, molto esteso, comprende 22 km di costa su una cui parte insiste la Riserva Naturale di Torre Guaceto. Questa Riserva, che vede tra i gestori oltre ai comuni di Carovigno e Brindisi anche il WWF, è stata dichiarata "zona umida di interesse internazionale" e successivamente, nel 1987, anche Riserva marina.
Le frazioni marine sono Specchiolla, e Torre Santa Sabina che prende il nome da una torre di avvistamento risalente, come torre Guaceto, al XIV secolo.
L' origine di Carovigno è Messapica, tracce delle antiche mura megalitiche e dell' acropoli sono ancora visibili. La città di Carovigno fu fedele a Roma sia nella guerra contro Taranto sia in quella contro Annibale. Alla caduta dell' impero Romano, come i territori circostanti, subì il dominio dei popoli barbari dei Visigoti e dei Longobardi e in seguito , in epoca medievale, dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi.
Simbolo dell' epoca feudale è il "Castello Dentice di Fasso". Costruito tra il XIV e XV secolo su una preesistente residenza fortificata, fu poi restaurato nel 1906. E' un edificio imponente, 101 ambienti, e presenta una non tanto comune struttura a forma triangolare.
Nella contrada di Serralonga, a pochi chilometri dal paese in direzione Brindisi, sorge un altro castello sorto per volere del nobile genovese Ottavio Serra nel 1629.
Carovigno è detto "il paese della 'Nzegna". Questa tradizione popolare e religiosa posta in essere il lunedì, il martedì e il sabato successivi al giorno di Pasqua, è in onore della Vergine S. Maria di Belvedere. La "battitura della 'Nzegna" consiste, durante la processione, nel lancio in aria di una bandiera secondo un rito tramandato di generazione in generazione dalla famiglia Carlucci.