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Ariccia

Descrizione

Comune della provincia di Roma, situato nell'area dei Castelli Romani, Ariccia, secondo il poeta latino Publio Ovidio Nasone, fu fondata da Ippolito, figlio del primo re di Atene, Teseo, rifugiatosi nel Lazio, nei pressi del lago di Nemi sui colli Albani, dopo essere stato accusato di incesto con sua madre Fedra; un'altra versione, invece, sostiene che la città sia stata fondata da alcuni Siculi, comandati da un certo Archiloco.
Sicuramente Ariccia è precedente la fondazione di Roma, essendo stata una delle più importanti esponenti della Lega Latina. Assoggettata da Roma nel IV secolo a.C., divenne ben presto una rinomata comunità romana, molto apprezzata per la sua particolare posizione geografica, a metà strada tra due laghi di origine vulcanica: il lago Albano e il lago di Nemi. Nel 312 a.C. il suo territorio fu attraversato dalla Via Appia e rappresentava la prima "mansio" (stazione di sosta) provenendo da Roma. Seguì le sorti dell'Urbe, per cui cominciò lentamente ed inesorabilmente il declino in concomitanza col "Sacco di Roma", ad opera dei Visigoti di Alarico. La rinascita coincide col passaggio della città alla famiglia Savelli nel 1473, la quale avviò la ricostruzione dell'abitato e l'edificazione del palazzo baronale. Nel XVII secolo il feudo fu acquisito dalla famiglia Chigi che affidarono al Bernini ed ai suoi più illustri collaboratori la riprogettazione urbanistica della città. Tra il Settecento e l'Ottocento fu meta di artisti e letterati del nord Europa che sostavano alla Locanda Martorelli, tappa del Grand Tour. Nel 1854 papa Pio IX intraprese la costruzione del viadotto monumentale a tre ordini di archi.
Siti di interesse:
- i resti archeologici della romana "Aricia", compreso un tratto di mura difensive, risalenti al V secolo a.C. e due ville romane rinvenute nei primi anni del Novecento;
- Palazzo Chigi, iniziato nel XVI secolo dalla famiglia Savelli, fu trasformato in dimora barocca dalla famiglia Chigi, sfruttando un'idea progettuale del geniale Gian Lorenzo Bernini. Il palazzo vanta un'importante collezione di dipinti, sculture ed arredi, risalenti prevalentemente al XVII secolo, e provenienti anche da altre dimore di famiglia, tra cui lo stesso palazzo di Roma, venduto allo stato nel 1918. Oggi è di proprietà del comune che l'ha adibito a museo di se stesso.
- la Locanda Martorelli, anch'essa di proprietà comunale, fu un'importante tappa del Grand Tour di artisti e letterati del nord Europa;
- l'ex Collegio di San Nicola, oggi sede del municipio;
- la Collegiata di Santa Maria Assunta, progettata da Gian Lorenzo Bernini; volutamente ispirata al Pantheon di Roma, è stata definita "esempio paradigmatico dell'architettura barocca. Gli stucchi della cupola sono opera di Antonio Raggi. All'interno sono custoditi capolavori di Jacques Cortois, detto il Borgognone, Raffaele Vanni, Ludovico e Giacinto Gimignani, Bernardino Mei e Alessandro Mattia da Farnese.
- il Santuario di Santa Maria di Galloro, uno dei santuari mariani più frequentati della regione, in cui si venera una miracolosa immagine della Madonna. L'attuale aspetto dell'edificio vede la partecipazione e la consulenza del Bernini, che ne ridisegnò la facciata.
- la Chiesa di San Nicola di Bari, progettata da Luigi Bernini, fratello del più noto Gian Lorenzo; oggi è sconsacrata ed ospita un teatro.

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