Situato nell'omonima valle laterale della Valle di Tures, il piccolo comune di Selva dei Molini (Mühlwald in tedesco), in provincia di Bolzano, è immerso in un incantevole atmosfera d'altri tempi, fatta di natura incontaminata, ruscelli, boschi e mulini, il tutto circondato dalle cime imponenti delle Alpi dello Zillertal.
Dagli studi toponomastici sono emersi i toponimi di Mullenwalt, Mulenwalt e Mülbalt, menzionati sin dal 1160, tutti derivanti dalla matrice tedesca medievale "mül" (mulino) e "walt" (bosco), che dimostrano come il nome del paese si riferisca ai mulini ad acqua ed al verde della vallata.
I primi cenni su Selva dei Molini risalgono al XII secolo, quando era un distretto amministrativo, e sono collegati all'attività dei principali proprietari terrieri della zona, tra cui i conti del Tirolo, impegnati nel tentativo di estendere i propri possedimenti nell'area.
L'elemento vitale di questo territorio è stato da sempre l'acqua: sfruttata adeguatamente in chiave turistica, ha permesso la realizzazione di quattro bellissimi sentieri, intitolati "La forza dell'acqua", che percorrono la valle offendo mirabili vedute. I percorsi citati attraversano anche Lappago (Lappach in tedesco), piccola frazione caratterizzata da una gola e dal Lago di Neves, che gli appassionati di trekking troveranno meta irrinunciabile perché punto di partenza ideale per escursioni in alta montagna.
Selva dei Molini è una località turistica che si presta ad essere visitata in tutti i periodi dell'anno, offrendo molteplici possibilità di intrattenimento. Durante i mesi primaverili, infatti, il clima particolarmente fresco invita a rigeneranti ed ossigenanti passeggiate all'aria aperta lungo i sentieri montani, magari facendo tappa presso qualche malga per assaporare i prodotti tipici locali; in inverno, invece, si può usufruire delle piste del comprensorio sciistico di Monte Spico.
Siti di interesse:
- la parrocchia di Santa Geltrude, di cui si ha menzione sin dal 1383, sebbene l'attuale costruzione, in stile tardo barocco, risalga alla prima metà dell'Ottocento. Del preesistente edificio, demolito in quanto divenuto insufficiente a soddisfare i bisogni di una sempre crescente popolazione, rimangono solo il muro perimetrale meridionale e l'imponente campanile gotico. All'interno spicca la pala d'altare del pittore veneziano Cosrue Dusi, raffigurante la Santa patrona.
- la parrocchia di Sant'Agnese a Lappago, documentata nei registri dell'archivio parrocchiale di Campo Tures sin dal 1426
- Il lago di Neves ed il lago artificiale Meggima, quest'ultimo particolarmente pescoso;
- Il rigenerante impianto idroterapeutico Kneipp a Lappago, in cui è possibile immergersi nel rilassante bagno di fieno.