Comune della provincia di Ravenna, grazie ai preziosi ritrovamenti archeologici portati alla luce nel territorio comunale, è possibile affermare con assoluta certezza che l'area fu interessata da insediamenti abitativi sin dal VII secolo a.C.. In particolare ciò è confermato da alcune tombe ad inumazione risalenti a tale periodo, rinvenute sotto il piano di calpestìo della villa romana, ed appartenute a popolazioni non etrusche. Successivamente alla caduta dell'Impero di Roma e alle invasioni barbariche, l'area fu progressivamente abbandonata. Nell'Alto Medioevo fu al centro di contese tra Faenza e Ravenna e nella seconda metà del XIV secolo Guido da Polenta sentì la necessità di fortificare i confini del territorio ravennate, per difenderli dagli attacchi dei Manfredi di Faenza e procedette alla costruzione del "castrum Russi". Il castello fu più volte oggetto di assedi e distruzioni da parte delle truppe di Cesare Borgia, delle forze della Lega di Cambrai, di Gastone di Foix e dell'esercito di Carlo di Borbone, dirette a Roma. Nel 1568 ritornò sotto il controllo di Faenza e, in seguito, dello Stato Pontificio. Nel 1859 fu annesso al Regno Sabaudo.
Siti di interesse:
- il bel centro storico, dall'aspetto settecentesco per la ricostruzione di molti edifici, in seguito al rovinoso terremoto del 1688;
- il complesso archeologico della Villa Romana, un grande complesso residenziale e produttivo di più di 3500 mq, formatosi in età augustea e attivo fino al IV secolo. Tra gli edifici, racchiusi da un portico esterno, si distinguono un quartiere residenziale con mosaici pavimentali di notevole bellezza e costruzioni lignee di servizio; le pitture parietali e le suppellettili sono raccolte nella sezione archeologica del Museo civico.
- i resti della Rocca trecentesca (il mastio e due torrioni) voluta da Guido da Polenta;
- la settecentesca Chiesa di Sant'Apollinare, affacciata su Piazza Farini, al cui interno sono conservati resti di affreschi duecenteschi provenienti dall'antica Chiesa di Sant'Apollinare;
- Chiesa di Santa Maria dei Servi, realizzata nel Settecento su rielaborazione del noto architetto faentino Gioacchino Tomba;
- la Pieve di Santo Stefano in Tegurio, risalente all'VIII secolo;
- la Pieve di San Pancrazio, risalente all'VIII secolo e, secondo la tradizione, fatta edificare da Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio;
- Palazzo San Giacomo, una delle più belle residenze nobiliari estive dell'Emilia Romagna. Fu costruito nel XVI secolo per volontà della famiglia Rasponi. L'attuale nome deriva da una piccola cappella familiare progettata da Cosimo Morelli nel XVIII secolo.