Affacciata sul mar Jonio, a metà strada tra Taormina e Catania, Riposto lega la sua storia a quella della vicina Giarre, con la quale condivide anche la stazione ferroviaria, e dalla quale ottenne l'autonomia amministrativa nel 1841. Nel 1939 fu nuovamente inglobata a Giarre, prendendo il nome di Jonia, ma nel 1945 i due paesi sono stati nuovamente separati amministrativamente.
Il nome deriva dal termine dialettale "u ripostu", che significa cantina, in quanto a Riposto venivano stipate le ingenti quantità di vino e di prodotti agricoli raccolte nelle vicine città di Giarre e Mascali.
Da un punto di vista architettonico, menzioniamo la Basilica di San Pietro, in stile classicheggiante, realizzato tra il XVIII ed il XIX secolo, al cui interno è possibile ammirare tele Giuseppe Zacco, Antonio Bonaccorsi e Matteo Desiderato, oltre ad un organo francese di fine ottocento - unico in Italia - ed un pregiatissimo pulpito di scuola siciliana.
La Chiesa della Madonna della Lettera è stata la prima chiesa di Riposto; tuttavia la struttura attuale risale al 1710. Al suo interno sono custoditi un dipinto di Giuseppe Zacco raffigurante la Madonna della Lettera, un organo settecentesco e la cripta dove si trova un pozzo di acqua marina ed i colatoi utilizzati per il trattamento delle salme.
Altri monumenti di rilievo sono la Villa Comunale, il Palazzo Comunale (primi anni Venti del 900), Villa Edoardo Pantano, sede dell'accampamento inglese durante l'occupazione Alleata, il Porto, anche detto Porto dell'Etna, le due torri di avvistamento contro le incursioni piratesche ed il Parco delle Kentie, un museo didattico botanico.