Avola è una bella cittadina della provincia di Siracusa, affacciata sul Mar Jonio, lungo uno dei più antichi percorsi greci della Sicilia, la via Elorina. Il pianeggiante sito della città di Avola si pone in un contesto paesaggistico straordinario, poiché compreso tra un litorale con spiaggia fine e dorata ed i Monti Iblei; la felice peculiarità del microclima ha consentito la coltivazione della canna da zucchero (dal '400 all'800), della vite, del mandorlo e del limone, i cui frutti continuano tutt'ora a fornire prodotti di alta eccellenza. "La Mandorla d'Avola, dall'ovale perfetto", come scriveva Leonardo Sciascia, e il Nero d'Avola, originato dall'antico vitigno locale, sono famosi in tutto il mondo per il loro inconfondibile sapore.
Molti storici ricollegano le origini di Avola a "Hybla Major", sito sicano successivamente occupato dai Siculi; i Greci giunsero in zona nell'VIII secolo a.C., trovando una popolazione già molto evoluta e civilizzata, grazie ai frequenti rapporti con i Fenici. Divenuto territorio romano con le Guerre Puniche, l'area perse man mano il suo antico splendore, situazione che si protrasse anche dopo la caduta dell'Impero Romano, in concomitanza con le invasioni barbariche.
L'antica "Abola", cittadina fortificata fornita di un castello e di oltre venti chiese, era situata su un alto colle degli Iblei. La città, totalmente distrutta dal sisma dell'11 gennaio del 1693, fu rifondata nella sottostante pianura e in prossimità del mare, dal marchese d'Avola Nicolò Pignatelli Aragona Cortés, nipote di papa Innocenzo XII. La progettazione del nuovo centro urbano fu affidata ad Agelo Italia, grande architetto e frate gesuita di Palermo: ispirandosi ai trattati d'architettura del Rinascimento, concepì una pianta geometrica di forma esagonale che fu tracciata, nel feudo Mutubé, tra il 16 e la fine di marzo dello stesso 1693. All'interno dell'esagono fu posta una rete viaria ortogonale nella quale i due assi centrali, Strada Cassaro e Strada del Corso (gli attuali Corso Garibaldi e Vittorio Emanuele), determinarono una croce, simbolo e consacrazione del marchesato alla religione cristiana. I due corsi delinearono anche i quattro quartieri dell'impianto urbano e, al loro incrocio, la Piazza Maggiore avente, fino a metà del XIX secolo, la funzione di pubblico mercato. A lato si posero la Chiesa Madre e il palazzo del feudatario con la Torretta dell'Orologio. Altre quattro piazze furono collocate nei punti terminali della "croce" ed in esse si costruirono importanti edifici sacri. Ad Avola, nel 1841 fu inaugurata la strada provinciale Siracusa-Noto e la Strada del Corso ne divenne parte integrante. Nella seconda metà dell'Ottocento, dopo l'Unità d'Italia, nella città sorsero edifici di notevole pregio architettonico. Si costruirono in stile neoclassico opere di rilevante utilità pubblica, quali il Palazzo di Città, l'Ospizio-Ospedale, le scuole maschili e femminili, la Pretura, il Teatro, il Mercato. L'edilizia privata registrò un forte incremento nei primi anni del '900, privilegiando lo stile Liberty. Sono molte le facciate delle abitazioni di Avola che presentano fantastici decori intagliati a bassorilievo negli stipiti, negli architravi e nelle mensole dei balconi. Nel 1929 l'impianto planimetrico esagonale fu congiunto al mare con l'apertura del viale, ora dedicato a Corrado Santuccio e si costruì la Rotonda.
Siti di interesse:
- i resti di una villa romana, risalente al II secolo a.C., e pavimentata con opus signitum;
- gli ipogei paleocristiani;
- il dolmen, nella contrada Borgellusa, struttura megalitica risalente al Neolitico ed individuata da Salvatore Ciancio nel 1961;
- la Chiesa di San Sebastiano, in origine dedicata a San Nicolò, fu iniziata nell'aprile del 1693 e si presenta, come tutte le chiese del Val di Noto, ricostruite dopo il rovinoso terremoto del 1693, con facciata a torre. L'interno è a croce latina, a tre navate, con pregevoli pitture del XVIII secolo, stucchi e decorazioni in stile roccocò, e cappelle barocche.
- la Chiesa di Santa Venera, patrona della città di Avola, ricostruita nel 1713 a croce latina. Ai lati dell'abside si trovano la cappella di santa Venera, fatta costruire dal barone Astuto, che custodisce la statua in argento della santa, e la cappella del SS. Sacramento. L'organo fu costruito da Polizzi da Modica nel 1901.
- la Chiesa di San Giovanni Battista, dalla facciata incompiuta, è all'interno riccamente decorata. E' divisa in tre navate da pilastri corinzi e decori neoclassici in bianco e azzurro. Gli affreschi sono di Gregorio Scalia, a cui appartengono anche le grandi tele dell'altare maggiore.
- la Chiesa di Santa Maria di Gesù, un tempo facente parte del Convento dei Minori Osservanti, conserva all'interno il mausoleo in marmo del barone Ascenzio Battaglia ed alcune lapidi funerarie;
- la Chiesa di Sant'Antonio Abate, in stile barocco, con altare neoclassico ed organo dei fratelli Platania di Acireale.
- la Chiesa della SS. Annunziata, un tempo facente parte del monastero delle Benedettine, è uno splendido esempio di architettura barocca, con la pregevole facciata concava-convessa.
- la Chiesa della Santa Croce, un tempo annessa al Convento dei Cappuccini, è di dimensioni ridotte ma preserva all'interno pregevoli capolavori d'arte, oltre ad essere il luogo di sepoltura di molti nobili di Avola.
- il Palazzo di Città;
- il Teatro Garibaldi;
- la Torre dell'Orologio;
- i laghetti di Avola, presso la riserva naturale di Cava Grande del Cassibile.