Nota località turistica della Val Rendena, Pinzolo è un comune della provincia di Trento, situato tra il gruppo dell'Adamello, a ovest, e quello del Brenta, a est. E' il luogo di soggiorno ideale per i grandi e i bambini che amano godersi un periodo di vacanza in una località che, pur offrendo attrezzature sportive all'avanguardia, è riuscita a mantenere il carattere di un paese alpino ricco di cultura e tradizioni. Moderni impianti di risalita, moderne cabinovie, km e km di piste innevate, nonché una ricca dotazione di impianti sportivi fanno di Pinzolo la meta preferita per gli amanti degli sport in generale, non solo quelli invernali.
Le prime notizie di Pinzolo sono legate alla presenza di una delle prime compagnie dei Battuti del Trentino, una Congregazione religiosa composta da laici dediti a lunghe orazioni, penitenze ed attività caritatevoli.
Siti di interesse:
- l'antica Chiesa di San Vigilio, risalente al X secolo, ha pianta rettangolare a tre navate, con archi e volte a sesto acuto sorrette da colonne in granito. La facciata medioevale è ricoperta da affreschi di epoche diverse: il più importante e singolare è sicuramente la ormai famosa "Danza macabra" di Simone Baschenis.
- la settecentesca Chiesa arcipretale di San Lorenzo, la cui facciata è dominata da un portale solo parzialmente in granito, e da due medaglioni marmorei. L'interno, decorato in stile barocco, è impreziosito da affreschi del pittore veronese Bartolomeo Zeni. L'organo, costruito nel 1858 dal maestro organaio Bortolo Zarantonello, è uno dei pochi organi romantici del Trentino, con 700 canne e 24 registri;
- la Chiesa di Sant'Antonio, dal tetto molto aggettante, conserva affreschi di Cristoforo Baschenis;
- la Chiesetta di Santa Maria Antica, le cui prime notizie risalgono al 1188. La Casa d'Austria, che aveva scelto Madonna di Campiglio come residenza estiva, volle legare il proprio nome a questo sacro luogo, donando il pulpito e il confessionale sito in cima alla navata (sui quali appunto è scritto in tedesco e in italiano il nome dell'imperatore Francesco Giuseppe), il rivestimento in cirmo delle pareti del coro con le figure dei Santi più cari al culto popolare e alcune delle belle finestre, istoriate a tinte calde e vivaci.