Situato nella omonima valle, laterale ala Val di Sole, Pejo (o Peio) è un comune della provincia di Trento, immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale dello Stelvio, alle pendici del Monte Viòz. L'ambiente, particolarmente suggestivo, è caratterizzato da ghiacciai perenni, folti boschi e vegetazione spontanea, laghi naturali e due invasi artificiali per la produzione di energia idroelettrica (lago del Càreser e Pian Palù).
E' una rinomata località turistica, molto apprezzata in ogni periodo dell'anno, grazie ad un'ampia e variegata offerta turistica: in estate, infatti, è possibile effettuare trekking lungo i sentieri montani, escursioni verso le cime più alte ed apprezzare le gustose specialità casearie prodotte in maniera biologica; nei mesi più freddi, invece, gli amanti degli sport invernali potranno praticare snowboard, sci alpino, sci nordico e pattinaggio sul ghiaccio, approfittando delle moderne attrezzature e degli impianti di risalita di ultima generazione.
Nella località Peio Fonti, inoltre, grazie alla presenza di acque termali, conosciute per le loro proprietà terapeutiche sin dal 1600, coloro che sono alla ricerca di una vacanza salutare e rilassante ritroveranno qui il loro equilibrio psicofisico, messo a dura prova dalla stressante vita quotidiana.
L'area della Valle di Pejo fu abitata da popolazioni gallo-retiche già alcuni anni prima di Cristo, come rivelano i ritrovamenti portati alla luce in prossimità del dosso di San Rocco; inoltre la zona fu interessata da un'intensa attività estrattiva sin dal 1360, attività che si è conclusa solo da alcuni decenni. La storia della Valle di Pejo è stata sempre legata alle sorti della vicina Val di Sole e del Principato-Vescovile di Trento. Le più antiche norme di comunità risalgono al 1456 con la "Carta di Regola di Celentino e Strombiano" e 1522 "Carta di Regola di Pèio", sorta di statuti incentrati sull'uso del territorio e conseguente autogoverno.
Per quanto riguarda, invece, l'origine del toponimo, adottato nel 1928 per indicare l'insieme di tutte le località della valle, è attestato sin dal 1200 e, secondo alcuni, deriverebbe dall'etnico-celtico "pellus".
Siti di interesse:
- la Chiesa di San Giorgio, a Peio paese, la cui struttura risale al Quattrocento e fu oggetto di un ampliamento nella prima metà del Seicento. L'interno si presenta a due navate Degno di nota è l'adiacente campanile, eretto tra il 1480 ed il 1483, in cui spicca l'enorme figura affrescata di San Cristoforo, opera dei fratelli Giovanni e Battista Baschenis.
- la Chiesetta di San Rocco, immersa tra gli alti larici del dosso omonimo;
- la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Cògolo, costruita nel 1332 ed ampliata nei secoli successivi, con pareti esterne affrescate (XVII secolo) ed, all'interno, un ciclo raffigurante scene di vita di Santa Caterina dei fratelli Baschenis;
- la Chiesa di San Bartolomeo, a Pegaia, con affreschi interni ed esterni risalenti al Cinquecento;
- la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, con cappella ed affreschi dei Baschenis;
- la quattrocentesca Chiesa di San Matteo a Comesine, con pregevoli altari lignei provenienti dalla Chiesa di Santa Lucia;
- la Chiesa di Sant'Agostino, a Celentino, attestata sin dal 1300, sebbene le forme attuali risalgano al secolo scorso, si presenta in stile neoclassico, affiancata da un campanile con cupola a cipolla;
- la Chiesa di San Camillo, a Pejo Fonti, risalente alla metà del Novecento, quando si decise di ampliare le semplice edicola votiva settecentesca;
- la cappella della Madonna Nera;
- la settecentesca Cappella di sant'Antonio da Padova, a Strombiano;
- la torre di Strombiano, di probabile origine medievale;
- il complesso termale a Pejo Fonti;
- il palazzo Migazzi, oggi sede della Biblioteca Comunale;
- il Museo della Grande Guerra;
- i resti del forte austriaco di Barbadifiore;
- la Segheria Museo del Legno a Celentino.