Circondato da morbide colline coltivate a Nebbiolo, da cui si ottiene il famoso Boca DOC, e da folti boschi, Boca è un grazioso comune piemontese della provincia di Novara, abitato sin dall'antichita dai Liguri, a cui subentrarono, nel V secolo a.C., i Celti e, successivamente, le legioni romane. Con la caduta dell'Impero Romano, l'area fu soggetta a continue razzie da parte delle popolazioni barbariche provenienti dal nord Europa. Con l'avvento dei Longobardi, a partire dal VII secolo DC, si registra un periodo di relativa tranquillità. Nel Medioevo Boca era alle dipendenze dei Conti di Biandrate che, nel 1217, la cedettero ai Vercellesi che, a loro volta, la concessero in feudo a vari signori nel corso dei secoli successivi: Gozzo, Ottone e Corrado Biandrate, Anchise Visconti di Avarano ed il marchese Ferdinando Rovita. Subì la dominazione spagnola ed austriaca, prima di essere annessa ai domini sabaudi.
Attrazioni:
- il Santuario del Santissimo Crocifisso sorge a metà strada tra Boca e Grignasco, là dove un tempo si ergeva una piccola cappella dedicata alle "anime purganti" e nella quale si trovava un dipinto raffigurante Cristo in croce con un angelo che raccoglie il sangue del costato in un calice. La devozione popolare legata a questo dipinto ed i numerosi miracoli ad esso attribuiti, resero necessaria la costruzione di un edificio molto più ampio per accogliere i tanti fedeli che giungevano da tutto il Piemonte. I lavori furono affidati all'architetto novarese Alessandro Antonelli e terminati solo nel 1917, con evidenti modifiche rispetto all'originario progetto.
- la Chiesa di San Gaudenzio, di origine medievale, divenne parrocchiale nel XIV secolo e, nella seconda metà del XVII secolo, furono aggiunte le navate laterali e le volte in muratura. A causa di evidenti cedimenti strutturali, nel 1968 fu necessario procedere alla demolizione della facciata e delle tre navate, propendendo per un edificio semplice ad una sola navata. Sullo splendido altare maggiore in marmo pregiato troneggia un dipinto del ‘700 di autore ignoto, raffigurante la "Gloria di San Gaudenzio"; il vecchio altare maggiore in legno, di sicura scuola valsesiana, si trova a destra del presbiterio.
- la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie, compatrona del paese, preceduta da un suggestivo viale;
- la Chiesa di San Gaudenzio al cimitero, di origine romanica, fu racchiusa nel perimetro del cimitero in seguito all'editto napoleonico del 1807 che deliberò lo spostamento delle zone cimiteriali al di fuori dei centri abitati. Molto interessanti sono gli affreschi dell'abside, in parte deteriorati.
- la Chiesa ottocentesca di San Rocco, dalle forme semplici, con una tela raffigurante San Rocco e San Francesco d'Assisi ai piedi della Madonna con Bambino.
- la Cappella di Santa Maria e San Sebastiano, collocata in un angolo dell'attuale Piazza Matteotti, era già menzionata nell'elenco dei beni ecclesiastici del 1545;
- la fortezza di Montalbano, sulla collina omonima, di cui restano solo alcuni tratti dell'antico castello dei Brusati;
- Casa Vescovile;
- Casa Cobianchi;
- Casa Rezzi.